E' ancora una risposta solida per la ripresa economica?
L’industria 4.0 è ormai da alcuni anni il fulcro della trasformazione economica nel mondo e ciò vale anche e soprattutto in Italia.
Il termine Industria 4.0 viene utilizzato per la prima volta nel 2011 alla Fiera di Hannover (Germania) e sin da subito ha rappresentato un elemento di significativa discontinuità con il passato secondo la maggior parte delle imprese, instaurando di fatto l’inizio della quarta rivoluzione industriale.
Nel 2016 in Italia è stato varato un piano governativo ad hoc che ha poi subito revisioni ed integrazioni fino ad oggi in cui il Premier in carica ha parlato di un possibile “Piano Impresa 4.0 Plus”.
Nel 2018 il mercato dell’Industria 4.0 ha segnato un 35% in più rispetto al 2017 con un valore di ben 3,2 miliardi di Euro. I risultati attesi per il 2019 sono certamente in crescita e nonostante la pandemia del covid-19 si ritiene che registreranno un’ulteriore crescita anche nel 2020.
Ma perché è così rilevante parlare oggi di Industria 4.0?
Sarà il punto da cui ripartire e aiuterà davvero il nostro Paese e le nostre imprese a recuperare e riprendere quota nel panorama post covid-19?
Vediamolo rapidamente insieme.
L’espressione Industria 4.0 di fatto esprime una visione del futuro secondo cui, grazie alle tecnologie digitali, le imprese industriali e manifatturiere saranno in grado di aumentare la loro competitività ed efficienza grazie all'interconnessione e alla cooperazione tra le proprie risorse (impianti, persone, informazioni), siano esse interne alla Fabbrica o distribuite lungo l’intera catena del valore.
Recenti ricerche oggi hanno dimostrato come l’Industria 4.0 stia notevolmente cambiando anche la valutazione delle competenze e quindi ponendo un importante accento sul coinvolgimento delle risorse umane, dai singoli operatori in tutte le fasi della trasformazione digitale, dalla definizione della strategia fino alla valutazione e allo sviluppo, conducendo in questo modo le imprese a miglioramenti di performance decisamente più significativi rispetto ad un approccio di tipo tecno-centrico. Si parla infatti sempre di più di competenze 4.0
Uno dei pilastri dell’Industria 4.0 è certamente però rappresentato dalle tecnologie digitali e dall’impatto della loro implementazione nei processi operativi delle aziende industriali. Le tecnologie sono le più varie e moderne e spaziano dall‘Internet of Things, ai Big Data e al Cloud Computing vicine all’Information Technology, fino a quelle più legate al mondo Operations come la robotica collaborativa, realtà aumenta e virtuale, stampa 3d, e molto altro ancora.
Il percorso sembra essere sempre più definito e mira dritto all’innovazione.
Si palesa sempre più fortemente l’accelerazione verso la digitalizzazione e la riorganizzazione dei processi da parte delle aziende a fronte della crisi determinata dall’emergenza Covid-19, per prendere tempestivamente delle decisioni senza attendere che il contesto trovi una chiara definizione.
Secondo quanto afferma Andrea Bianchi, direttore Politiche industriali di Confindustria: “La digitalizzazione, l’Industria 4.0 e la sostenibilità sono i principali driver di trasformazione della manifattura, perciò l’Italia non può rimanere indietro in questi ambiti. Per confermare il nostro primato manifatturiero, in Europa e nel mondo, servono finanziamenti per l’acquisto di macchinari, di tecnologie e per investimenti nelle competenze delle persone”.
La maggior parte delle aziende infatti vedono la digitalizzazione come la leva per essere pronte a competere in un contesto incerto ed in continua evoluzione e rendere le loro organizzazioni più agili, veloci, flessibili e resilienti. Nel panorama di oggi infatti le imprese e i loro CEOs e CFOs si esprimono sugli scenari futuri mettendo al primo posto ancora una volta la trasformazione digitale identificando essa come una pietra angolare strategica e centrale per il futuro sviluppo dell'intera catena del valore per realizzare potenziali a lungo termine.
Digibelt, startup innovativa di Bonfiglioli Consulting, ritiene ancora oggi valida l’idea secondo cui l’Industria 4.0 e i suoi strumenti possano di fatto rendere le imprese sempre più smart ed è in prima linea per accompagnare le imprese a intraprendere un percorso di digitalizzazione consapevole e strutturata al fine di evitare la dispersione di risorse e intercettare le più redditizie fonti di redditività e competitività.
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